ROMA, 15 FEBBRAIO – Con l’elezione diretta dei presidenti, la responsabilità “si sente forte da subito: l’essere più il governatore dei lombardi che dei partiti, con la piena consapevolezza dell’indipendenza che mi è stata assegnata con il voto”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera Attilio Fontana, governatore della Lombardia al secondo mandato.

In cima alla pila dei dossier da affrontare, ci sono i temi “che trovano tutti i governatori: liste di attesa e pronto soccorso. La carenza di personale della sanità, figlio della cattiva programmazione dei governi del passato. Il programma dell’assessore Guido Bertolaso dovrà continuare con la massima energia”. Inoltre, “l’attesa più grande è per la rivoluzione dell’ Autonomia – sottolinea -. È la possibilità di avere servizi migliori grazie a un trasferimento delle competenze dallo Stato alla Regione. Ciascuna Regione riceverà la cifra che oggi lo Stato spende per un determinato servizio: l’idea è che su quella cifra si possa risparmiare qualcosa da reinvestire in servizi migliori”. Fontana, in prospettiva, intende chiedere allo Stato tutte le materie previste dalla Costituzione, “ma è chiaro che tutte insieme non è fattibile. Io comincerei dalla Sanità e poi, gradualmente, una volta che siamo pronti ad organizzarci sul territorio, tutte le materie previste. Ma stiamo guardando troppo avanti, ora ci occupiamo della procedura per arrivare a quel risultato”.

Fontana ha “grande fiducia nel governo, e un primo passaggio importante, il disegno di legge in Consiglio dei ministri, lo abbiamo già visto. Giorgia Meloni, del resto, ha ribadito più volte di essere favorevole. I problemi semmai verranno da chi racconta certe bugie prive di significato. Si arriva a dire che l’Autonomia è incostituzionale quando invece è una previsione esplicita della Costituzione…”. (ANSA)