MILANO, 21 DICEMBRE – La Giunta della Regione Lombardia ha approvato il progetto della prima legge regionale sui Giovani. Il testo, presentato su iniziativa dell’assessore Stefano Bolognini, punta a regolare in maniera organica varie tematiche che interessano i cittadini lombardi di età compresa fra i 15 e i 34 anni. Come prossimo passo verso la promulgazione, il PDL che può contare su una dotazione finanziaria di 3 milioni di euro, dovrà superare l’esame del Consiglio Regionale.

IL GOVERNATORE: TEMPI RAPIDI – “La Legge – ha chiarito il governatore Attilio Fontana – è finalizzata a promuovere il percorso di autonomia, il protagonismo e la partecipazione attiva dei nostri giovani a quella che è la nostra e la loro quotidianità. Il testo è frutto di decine di incontri con i giovani di tutti i territori lombardi e in rappresentanza di varie fasce di età. L’obiettivo è di approvarlo in Consiglio entro i primi mesi dell’anno”.

L’ASSESSORE: INTERVENTI MIRATI PER RILANCIARE RUOLO GIOVANI – “La Legge prevede una serie di interventi – ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo Città Metropolitana, Giovani e Comunicazione, Stefano Bolognini – che permetteranno di razionalizzare e rilanciare le politiche di Regione destinate alle ragazze e ai ragazzi lombardi tra i 15 e i 34 anni, nonché promuovere la loro autonomia, consapevolezza e partecipazione alla crescita della comunità”.

DALLA FORMAZIONE ALLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE – “All’interno della legge – ha spiegato l’assessore – ci sono anche temi che sono di stretto interesse per i nostri giovani, come emerso nel corso degli incontri svolti durante tutto l’anno nei territori. Tra questi da citare il lavoro, la formazione, l’istruzione, la sostenibilità ambientale”.

UN MODELLO INNOVATIVO – “Per la stesura del PDL – ha ricordato, in conclusione, Stefano Bolognini – abbiamo coinvolto i nostri ragazzi, diretti interessati, sin dalle fasi iniziali. La risposta eccezionale che abbiamo rilevato dimostra come, quando si parla di temi concreti, i giovani abbiano voglia e desiderino partecipare alla creazione del loro e del nostro futuro, apportando idee e fornendo i loro punti di vista. Abbiamo voluto, quindi, non solo che si sentissero protagonisti, coinvolgendoli e ascoltandoli, ma anche che capissero che l’impegno sociale positivo e costruttivo può portarli a diventare parte attiva nella costruzione del nostro e del loro futuro. Un modello innovativo che ha dato ottimi frutti e che auspico venga preso da esempio dalle altre realtà del Paese”. (LNews)