BERGAMO, 18 OTTOBRE – Il presidente di Regione Lombardia è intervenuto alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2021/2022 dell’università di Bergamo. “Nata prima come ‘Libero Istituto’ fortemente voluto dalle Istituzioni cittadine negli anni Sessanta, poi vocata ad una formazione sempre più mirata al sapere economico e industriale a seguito dell’ascolto della voce del mondo imprenditoriale – ha detto il Governatore – l’Università di Bergamo è una realtà che vive in simbiosi con i ritmi, i tempi, le abitudini e i bisogni della Città e del territorio ove sorge”.

“Dopo la pandemia – ha evidenziato il rappresentante della Giunta – assume ancora più importanza il valore della comunità, dello scambio, della condivisione e dell’intreccio tra idee, esigenze e prospettive differenti. Resistere, ricostruire, ripartire sono alcune delle parole che abbiamo sentito più spesso in questo ultimo periodo. Occorre riprendere la dimensione del farlo insieme”. Il presidente ha pertanto sottolineato la determinazione con la quale ha reagito il territorio bergamasco duramente colpito dalla pandemia: “Questo territorio – ha detto – ha sofferto più di tutti l’emergenza sanitaria, ma più di tutti ha anche reagito con determinazione e può guardare ora, con fiducia, al futuro. Quale miglior luogo allora per parlare di futuro, se non quello dove si formano le nuove generazioni, la futura classe dirigente del Paese”. Il Governatore ha quindi ricordato l’importanza di seguire la rapidità del cambiamento e le profonde trasformazioni tecnologiche, ormai diventate una condizione di sistema. “Questo rende indispensabile – ha affermato – investire nella crescita delle conoscenze e delle competenze e nella nostra capacità di produrre ricerca e innovazione. In questa sfida, l’Università ha un ruolo chiave e Regione Lombardia considera il sistema universitario un partner strategico nella costruzione di politiche di sviluppo sostenibile”.

“In questi anni – ha rimarcato il presidente – per rendere la regione sempre più attrattiva e sempre più competitiva abbiamo messo in campo iniziative che vedono protagonista il sistema Universitario, in stretto raccordo con il sistema produttivo. L’Università di Bergamo è già attualmente partner di 5 diversi progetti sostenuti da bandi regionali che spaziano dalle tecnologie per la salute, con una piattaforma per il monitoraggio a distanza dei pazienti, all’industria 4.0, con progetti in collaborazione con imprese quali Brembo e Cosberg, fino allo sviluppo di sistemi di connettività e informazione basati sull’intelligenza artificiale”.

Al termine del suo intervento il Governatore ha ringraziato il Magnifico Rettore, Remo Morzenti Pellegrini, che oggi ha chiuso il suo mandato. “Sono certo – ha detto – che saprà profondere la stessa passione in qualunque attività che andrà a svolgere”. Il presidente ha rivolto un invito agli studenti: “Gaudeamus igitur! Voi giovani, ma anche i meno giovani, perché la vita sia vissuta con intensità, nella dimensione del presente, a qualunque età. Abbiate coraggio di andare oltre, cercate la conoscenza e siate curiosi di nuove scoperte”. Hanno partecipato alla cerimonia anche gli assessori regionali all’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione e alle Infrastrutture trasporti e mobilità sostenibile.

Entrambi hanno fatto eco alle parole del presidente della Regione Lombardia ringraziando per il lavoro svolto il Rettore Morzenti, con il quale – nell’ambito delle rispettive competenze – hanno avviato una proficua collaborazione in questi anni. “La ricerca e il sistema delle università in Lombardia – ha sottolineato l’assessore titolare di queste deleghe in Giunta regionale – sono chiamate a una fase nuova e ancor più decisiva per lo sviluppo della nostra economia e della capacità di attrarre risorse umane e capitali dall’estero. Lavoriamo su questi filoni che costituiscono obiettivi strategici per la nostra legislatura”. “Bergamo ha dimostrato grandi capacità, come territorio, di essere un vero propulsore di energie e di idee” ha commentato l’assessore alle Infrastrutture, coordinatore del tavolo territoriale regionale per il capoluogo orobico. “Sta a noi istituzioni – ha proseguito – raccogliere e mettere a sistema tutte le preziose indicazioni che il tessuto economico e sociale ha evidenziato in occasione dei nostri incontri periodici e, come abbiamo fatto con il Piano Lombardia, proseguire sulla strada degli investimenti strategici per la città e la sua provincia”. (LNews)