CATANIA, 29 SETTEMBRE – Gli italiani scelgono la libertà’: è il tema della tre giorni di dibattito e confronto sui temi dell’attualità politica organizzata dalla Lega alla nuova dogana di Catania dall’1 al 3 ottobre. “Mentre a Roma sono affaccendati a scegliere la legge elettorale più conveniente – spiega Stefano Candiani, senatore e segretario della Lega in Sicilia – noi a Catania organizziamo tre giorni di confronto su problemi reali del Paese. Lo faremo aprendoci anche ai contributi della società civile e del tessuto produttivo, di quanti stanno ancora pagando le conseguenze dell’emergenza sanitaria e stentano ancora ad avere risposte concrete”.

I temi dei lavori saranno infrastrutture, ambiente, immigrazione, cultura, turismo e l’emergenza da Covid-19. Vi parteciperanno, tra gli altri, Lucia Borgonzoni, Gian Marco Centinaio, Riccardo Molinari, Edoardo Rixi, Claudio Borghi e Alberto Bagnai. Tra gli ospiti Vittorio Sgarbi e Maria Giovanna Maglie. La Nuova Dogana di Catania sarà per tre giorni anche il crocevia della politica regionale siciliana. E’ prevista la presenza degli assessori regionali Falcone, Samonà e Razza, dei parlamentari siciliani della Lega a Roma e Strasburgo e un confronto sull’autonomia tra il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè e il vicesegretario federale della Lega Giancarlo Giorgetti.

Il clou della manifestazione coinciderà con l’arrivo di Matteo Salvini a Catania il giorno prima l’udienza preliminare per il ritardato sbarco da nave Gregoretti. Per il leader della Lega doppio appuntamento: venerdì 2 ottobre  alle 18,30 per una intervista con Maria Giovanna Maglie e poi sabato 3 ottobre, dopo l’udienza preliminare, la maratona oratoria di sostegno #processateancheme, alla quale è prevista anche la presenza della leader di Fdi, Giorgia Meloni e di parlamentari di Forza Italia. Entrambi gli appuntamenti si svolgeranno al parcheggio Borsellino del porto di Catania. “A Catania – sottolinea Candiani – accenderemo i riflettori sul tema della libertà. Denunceremo con forza un processo politico che ha la sua genesi nella convinzione di una certa parte politica che gli avversari che non si possono battere nelle urne vanno battuti cercando soluzioni nella aule giudiziarie”. (ANSA)