MILANO, 25 GIUGNO – “Pensavo, credevo, mi illudevo che la lunga odissea giudiziaria di Mario Cattaneo si fosse conclusa lo scorso 24 gennaio, dopo quasi tre anni di indagini e procedimenti, con l’assoluzione con formula piena da ogni accusa. Invece no, il pubblico ministero della Procura di Lodi, che in primo grado voleva una condanna a tre anni per omicidio colposo per eccesso di legittima difesa, ha presentato ricorso in Appello”. Lo afferma il senatore Roberto Calderoli, vice presidente del Senato.

“In uno Stato dove centinaia di mafiosi in regime di massima sorveglianza con una semplice mail vengono liberati e rimandati a casa – aggiunge Calderoli – in uno Stato dove uno come Massimo Carminati va a casa per decorrenza dei termini, in questo Stato, dove le carceri sono fuori controllo e i processi dilatati, ci sono energie, risorse e tempi processuali da spendere per perseguire ancora Mario Cattaneo, dopo tutto quello che ha passato in questi tre anni”.

“Io resto sempre dalla parte dell’amico Mario Cattaneo, cui mando un grande abbraccio – sottolinea ancora Calderoli – che in questi anni ho avuto il piacere di conoscere come uomo perbene, e sono orgoglioso di essere sempre stato al suo fianco.Cattaneo si è difeso a casa propria, ha difeso la propria vita e la propria famiglia da malintenzionati che non avrebbero dovuto entrare in casa sua, eppure in questi tre anni ha dovuto subire indagini e tutto l’iter giudiziario che lo ha portato ad essere assolto con formula piena. Non era abbastanza?”. (LaPresse)