MILANO, 15 OTTOBRE – In Lombardia “nelle ultime giornate si sono fatti molti piu’ tamponi, la percentuale tra i tamponi e gli infettati e’ piu’ o meno sempre la stessa dei giorni precedenti, ma e’ sicuramente comunque in crescita. L’invito che la settimana scorsa avevo rivolto a cercare di tenere dei comportamenti compatibili con le linee che sono state date e’ sempre piu’ valido, per cercare di non contribuire alla diffusione del virus”. Lo ha detto a Buongiorno su Sky TG24 il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.

“Stiamo monitorando la situazione – ha aggiunto – e nelle prossime ore diremo se e’ necessario prendere qualche misura o se invece bastera’ essere rigorosamente rispettosi di quanto e’ gia’ stato disposto”. Escluso, per ora, un nuovo lockdown: “No, non siamo arrivati a quel punto. Stiamo semplicemente facendo delle valutazioni per capire quali sono i numeri, qual e’ l’evoluzione del virus, se ci sono delle curve che si impennano o che riusciamo a controllare, ma noi per il momento siamo sulla linea gia’ tracciata la settimana scorsa, cioe’ quella di evitare gli assembramenti, di indossare sempre la mascherina anche all’aperto e di lavare spesso le mani. Quelle regole minime che possano essere sufficienti”.

“Siamo arrivati a un punto – ha aggiunto – in cui non possiamo piu’ permetterci di fare quello che vogliamo e di mantenere quei comportamenti che questa estate purtroppo hanno fatto ritornare la vita ad essere piu’ o meno normale. Non possiamo e non dobbiamo farlo”. “Stando cosi’ le cose, anche se poi non possiamo ipotecare il futuro, faremo di tutto per evitare un lockdown regionale” ha concluso Fontana.

“Su Milano – ha continuato – bisogna porre una particolare attenzione. Purtroppo si confermano le preoccupazioni che derivano da comportamenti scorretti, il fatto che il 65% dei nuovi contagiati ha un’eta’ che va dai 19 ai 49 anni dimostra che e’ un’eta’ giovane che si e’ un po’ lasciata prendere la mano in queste ultime settimane e che quindi adesso ci fa un po’ preoccupare” e per quanto riguarda l’ospedale in Fiera, “non e’ mai stato chiuso, e’ li’ pronto. Spero di non doverlo rimettere in funzione, spero che rimanga una garanzia di cui non avremo bisogno. Pero’ l’ospedale e’ pronto”.

Per quanto riguarda infine la didattica a distanza: “Ne abbiamo parlato con il ministro Azzolina e ha dichiarato di essere contraria, ma invece e’ disponibile a prevedere una differenziazione degli orari di ingresso e di inizio delle singole lezioni, per fare in modo che non ci siano dei picchi”. “Non abbiamo chiesto formalmente la didattica a distanza, l’avevamo chiesta come Regioni. Pero’ ora siamo piu’ interessati ad ascoltare questo discorso sulla differenziazione degli orari”. (AGI)