ROMA, 29 LUGLIO – “Da mesi subisco attacchi ostinati e incessanti, tutti volti alla demolizione della mia reputazione. Tanta aggressività avrebbe piegato anche un toro”. Lo dice, intervistato da Il Foglio, il presidente della Regione Lombardia, a proposito dell’inchiesta che lo vede coinvolto. “Io non mollo. Passo le giornate in ufficio, qui – spiega – c’è un’economia da far ripartire, abbiamo appena stanziato 3,5 miliardi di euro e i primi 400 milioni saranno presto nelle casse dei comuni. Vorrei occuparmi di cose concrete, invece devo difendermi da una canea di sospetti e illazioni, che amarezza”.

In merito al fatto che il Corriere abbia raccontato della multa dell’Anac a suo carico, del valore di mille euro, per aver omesso la dichiarazione sul suo stato patrimoniale risalente al 2015, l’anno in cui i cinque milioni depositati a Lugano vengono sanati Fontana dichiara: “Ho agito nel rispetto della legge italiana, attuando una voluntary disclosure secondo le norme all’epoca in vigore, norme volute peraltro dal centrosinistra. I soldi in questione sono i risparmi di una vita dei miei genitori: quando mio padre è morto, sono passati a mia madre e poi, dopo la di lei scomparsa, io li ho ereditati. Ho versato all’erario italiano i soldi della disclosure e quelli per la denuncia di successione, all’erario italiano continuo a versare le imposte dovute sugli utili”. Alla domanda: della multa Anac, però, lei non ha mai parlato, Fontana risponde: “Nessuno mi ha interrogato sul punto, e io me n’ero persino scordato. Quando nel 2018 mi sono insediato in regione Lombardia, il deposito estero era visibile e trasparente nella mia dichiarazione patrimoniale. Non ho voluto nascondere alcunché”.

E sulla storia dei trust alle Bahamas afferma: “Escludo che mia madre sia mai stata alle Bahamas, non ho idea di come sia venuta fuori questa storia. Da quanto ne so io, quei soldi sono sempre rimasti a Lugano dove ogni tanto i miei genitori si recavano per curarne la gestione. Fino alla morte di mia madre, non me ne sono occupato perché non ne avevo bisogno, guadagnavo bene con il mio studio legale. Se i miei genitori hanno commesso delle violazioni, non spetta a me giudicarli. Ma non posso essere io a dover rispondere della loro condotta”. (Adnronos)